La vita di Sara



“Amore e amicizia non possono essere distrutti nemmeno dalla morte”
La vita

Determinata e caparbia in tutto quello che faceva, Sara ha sempre cercato di dare il meglio. Nel 2024 ha conseguito il diploma all’istituto tecnico economico indirizzo marketing e finanza sportivo, ottenendo il massimo dei voti. Oltre allo studio e al ciclismo, coltivava una passione naturale per l’arte, che la portava a creare opere sorprendenti senza una formazione accademica specifica, guidata soltanto dalla sua sensibilità e creatività innata. Molti sono anche gli scritti e le frasi che ci ha lasciato dalle quali traspare il ritratto di una ragazza dai valori profondi.

















"Trinità sulla Croce" - di Sara Piffer Si tratta della raffigurazione di Gesù in Croce, assieme a Dio Padre e allo Spirito Santo.


L' incidente e la Morte
La mattina del 24 gennaio 2025, il cielo era terso, ma sulle strade c’era ancora un velo sottile di brina, dovuta alla pioggia della notte prima che era gelata. Sara aveva programmato il suo allenamento e Christian (reduce dal test con la nazionale il giorno prima) aveva deciso di accompagnarla per un tratto e poi tornare a casa. Alle 9.00 erano pronti ma visto che c’era ancora del ghiaccio sulle strade, sono partiti da casa alle 10.00. Il papà era nello studio adiacente a casa e prima di partire, li ha salutati e ha fatto loro ed alle biciclette, come sua consuetudine il segno di croce con l’acqua santa, salutandoli con le solite raccomandazioni sul traffico e di stare attenti in discesa per le strade ancora scivolose. Sara ha risposto al papà con questa frase: “noi stiamo attenti, sono gli altri che non stanno attenti a noi..”. Parole che purtroppo sono state il peggiore dei presagi.
Ogni volta che andavano in allenamento, prima di partire mandavano la posizione, in modo che anche i genitori potessero sapere dove erano. Anche quella mattina, il papà ha seguito la posizione dei figli, in quanto era preoccupato per la discesa. Una volta che ha visto, che erano arrivati a Lavis, papà Lorenzo era più tranquillo, anche perché quella mattina Sara era contenta di andare ad allenarsi, anche se per un tratto solo, in compagnia del fratello, non capitava spesso perché avevano allenamenti differenti. Alle 11.01, arriva al papà la telefonata di Christian, il quale con voce agitata dice: “papà papà, non respira più hanno investito Sara..”, poi la linea cade. Il papà richiama Christian, il quale con voce ancora più agitata dice: “ vieni subito, non so cosa fare, non respira più..”. Il papà in un attimo prende la macchina e la mamma e parte per il punto indicato e visto dalla posizione del telefono. Quel viaggio, come racconta il papà, è stato susseguirsi di pensieri, di sconforto, di speranza,… sembrava di vivere un incubo dal quale ti vuoi svegliare, ma non ne sei capace. Risuonavano nella sua mente quelle parole “…non respira più…”. Arrivati sul luogo dell’incidente, c’era un via vai di persone, vigili del fuoco, vigili urbani, ed i soccorritori erano intorno a Sara, i genitori si sono fatti strada e sono arrivati a vedere la figlia, distesa inerme sulla strada al lato del marciapiede, con attaccato un macchinario che provava a rianimarla. In quel momento i genitori si sono resi conto della gravità della situazione e temevano già il peggio. Visto che non potevano avvicinarsi a Sara, sono corsi da Christian che era sul marciapiede vicino alla sorella, lo hanno abbracciato e consolato, perché anche lui era una vittima di quel incidente. Purtroppo dopo qualche minuto, il medico ha comunicato a papà Lorenzo e mamma Marianna, che la loro amata figlia era morta.
Il perdono
Dopo che il medico, ha comunicato la morte di Sara, i suoi genitori si sono precipitati su di Lei, baciandola abbracciandola, accarezzandola. In quei momenti così drammatici e pieni di dolore, il papà Lorenzo arrabbiato per l’accaduto alza gli occhi al cielo e nel farlo incrocia gli occhi pieni di lacrime di Christian, che come percepisse la rabbia del papà, chiede di perdonare l’investitore, chiede di perdonare l’uomo che al papà ha tolto la sua amata bambina, la sua unica figlia femmina, la sua creatura tanto speciale. D’improvviso Lorenzo, come guidato, si ricorda che ai figli bisogna dare il buon esempio, si alza abbraccia Christian, abbraccia la moglie Marianna e gli altri due figli Gabriele e Loris (che nel frattempo erano arrivati sul luogo dell’incidente), e ai tutti loro chiede li, sul corpo della figlia e sorella Sara, di perdonare, di non avere rancore, di non far entrare nei loro cuori l’odio.
Il funerale
Il 27 gennaio 2025, giorno del suo funerale, amici, parenti, tante persone che hanno incrociato il cammino di Sara e tante persone che non la conoscevano, hanno lasciato parole, preghiere e pensieri che hanno acceso una luce in mezzo al dolore. È stata una commemorazione intensa, fatta di ricordi sinceri e di affetto condiviso. Da quel momento, anche se Sara non è più fisicamente con noi, è nato un desiderio: portare avanti la sua forza, i suoi valori, la sua voglia di vivere, la sua purezza ed il suo immancabile sorriso, trasformando la sua mancanza in un dono per tutti.



La sua eredità
Dalla storia di Sara nasce un cammino di luce, che sia per i giovani un esempio di passione, fede e amore per la vita. Non solo un ricordo, ma una fonte di ispirazione che li incoraggi a coltivare i propri talenti, credere nei propri sogni e vivere con coraggio e autenticità.

Ciclismo

Per Sara, la bici era più di uno sport: era linfa vitale, gioia e sfida. Impavida sui pedali, ha raccolto oltre 100 vittorie già da piccola, ha vestito la maglia azzurra ai Mondiali Juniores di Glasgow e lo scorso anno ha vinto a Corridonia, dedicando il successo a Matteo Lorenzi, giovane ciclista scomparso q...

Famiglia & Amicizia

Sara era una ragazza semplice e umile, ma determinata in tutto ciò che faceva. Si era diplomata con 100 e lode in marketing sportivo, amava gli animali e l’arte, e nelle sue opere metteva sempre grande impegno. Tra i suoi lavori aveva anche restaurato la statua della Madonna Ausiliatrice sopra Palù.

Religione

La fede di Sara era autentica e profonda: viveva ogni Messa, Rosario e Via Crucis con partecipazione sincera. Amava visitare Chiese e Santuari, fermandosi in preghiera, e aveva espresso il desiderio di creare un gruppo giovani nella sua comunità per avvicinarli alla fede.